Prima che ce lo domandasse Aaron Dignan in Brave New Work, quante volte ci siamo chiesti cosa ci impedisse di fare il miglior lavoro della nostra vita? Ammettiamolo, non molto spesso.
Nella sua semplicità e nella sua dirompente profondità, questa domanda ci è sembrata spesso illegittima. Gli innesti di senso di colpa, presenti fin dal tempo della scuola, hanno fatto il resto.
Non c’è da stupirsi, quindi, se ci accorgeremo che il primo effetto del volume di Dignan (che è anche un podcast straordinario), è modificare l’espressione del nostro viso, orientandola e corregendola -siamo sempre così corrucciati- verso la profonda soddisfazione.
Intanto perché la risposta alla domanda “cosa ci impedisce di fare il miglior lavoro della nostra vita?” è: il modo in cui lavoriamo. E poi perché questa risposta si declina in parole-chiave che sono la Trinità della nostra esperienza lavorativa profonda: Burocrazia / Gerarchia / Conformità.
Cose che ci rallentano e ci fanno sentire meno umani all’interno delle nostre organizzazioni. E noi, a quel punto, inizieremo ad alzare gli occhi dal libro e sentire la piena legittimità di quel malessere profondo che abbiamo sentito per anni.
No, non eravamo choosy.
A tutti, organizzazioni di dieci o diecimila persone, Dignan dice: “migliorare il vostro Sistema Operativo è la cosa più potente che possiate fare”.
E il bello di Brave New Work è che spiega anche COME.
Ora in edizione italiana, Brave New Work è il libro di management diventato già un “classico”.
Una lettura fondamentale per chiunque abbia a cuore il lavoro e la sua capacità di rispondere ai bisogni delle persone. Pubblicato da Ayros, il volume è stato curato da Priel Korenfeld, partner di Kopernicana, che, come la The Ready di Dignan, con la quale è da sempre in contatto, si occupa di trasformazione organizzativa.
Kopernicana è stata la prima azienda a introdurre con i propri clienti la metodologia raccontata in Brave New Work, basata sull’OS Canvas, un modo per leggere ed intervenire nel “sistema operativo” delle nostre aziende.